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La prevenzione del tumore del collo dell’utero: il Pap Test e Hpv-Dna

Prevenzione del tumore del collo dell'utero

L’utero è l’organo riproduttivo femminile, a forma di un imbuto rovesciato, formato da due parti principali: la parte superiore chiamata corpo dell’utero e l’estremità inferiore detta collo o cervice.

Il tumore del collo dell’utero (o della cervice uterina) è il secondo tumore più frequente nelle donne. In Italia colpisce una donna ogni 10.000, vale a dire circa 3.500 ogni anno.

Il principale fattore di rischio per il tumore del collo dell’utero è l’infezione da HPV (Papilloma virusumano), virus a DNA che si trasmette per via sessuale e per contatto cutaneo, molto frequente soprattutto nelle persone giovani. La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente, solo alcune infezioni persistono nel tempo e possono dare origine a lesioni precancerose. Oltre alla infezione da HPV (che rappresenta una causa necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo del tumore) esistono altri fattori predisponenti che possono intervenire nello sviluppo del tumore della cervice uterina, anche se in misura molto inferiore, come il fumo di sigaretta o malattie sessualmente trasmesse (infezioni da Chlamydia, Herpes Virus, etc.). Il lasso di tempo tra infezione e sviluppo del tumore è molto lungo (circa 20 anni) tanto da consentire alle donne che si sottopongono regolarmente agli esami di screening di individuare e trattare le lesioni prima che degenerino.

Il Pap test è l’esame fondamentale per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero.Tale test permette di individuare precocemente tumori o alterazioni pretumorali del collo dell’utero che col passare degli anni potrebbero diventarlo (CIN, L-SIL, H-SIL). Inoltre il Pap test può dare utili indicazioni sull’equilibrio ormonale della donna e permette di rilevare infezioni batteriche, virali e micotiche, che eventualmente possono essere approfondite con un’indagine colturale mediante un tampone cervicale o vaginale.

La sua introduzione ha contribuito significativamente alla riduzione della mortalità per tumore del collo dell’utero per cui andrebbe eseguito regolarmente, ogni anno, da tutte le donne dopo l’inizio dell’attività sessuale o comunque a partire dai 25 anni di età.